martedì 19 febbraio 2008

Eppur qualcosa si muove 1.1

Eccovi un indirizzo per farci sentire, io l'ho già fatto! www.firmiamo.it/liberadonna

lunedì 18 febbraio 2008

Il privilegio di avere una sorella

Oggi ricorre il giorno della nascita di mia sorella e secondo me questa espressione rende molto di più di "buon compleanno".

Bettina è la mia famiglia, è una donna piena d'amore,
è una cantante, è un'artista, è una mamma di tre figlie, è la zia dei miei figli e c'è sempre.

Augurandole che questo nuovo anno sia più intenso ma anche più leggero di quello trascorso, le dico: Evviva che ci sei.

sabato 16 febbraio 2008

Io, Juliette e le camminatrici


Juliette è il cane della famiglia. Ma diventa solo mia, quando sta male di notte perchè gli altri non la sentono e quando vuol andare a passeggio.

Cinque anni fa l'abbiamo fatta sterilizzare; la veterinaria ci ha suggerito di farla camminare regolarmente per mantenerle il "peso forma". E da allora la passeggiata a passo adelante di 40 minuti è diventata una bellissima consuetudine.

Sin dall'inizio, con me e Juliette viene Liliana, la mia vicina di casa.

Nel tempo abbiamo contagiato altre donne della Frazione, ci si incontra, ci scambiano due parole senza fermarci, perchè altrimenti perdiamo l'andatura.

Risultato delle camminate: Juliette è in perfetto peso forma, io no, ma al ritorno sono sempre di buon umore.

La tribù delle zie

Mi piace essere la "zia Marina" dei miei nipoti, dei figli della mia amica e degli amici dei miei figli.
"Zia "mi fa sentire di appartenere ad una Tribù.
Io sono stata molto fortunata, ho avuto ed ho delle zie meravigliose.

La zia Clara, mi ha trasmesso il piacere di cucinare, mi ha fatto entrare nel mondo dei suoi amici, mi ha portato al mare, l'ho vista ballare il Tango ed il boogie woogie, mi ha raccontato storie di miseria, ma anche di coraggio.

La zia Franca, è a lei che devo il mio nome, è lei che preparava la torta in un padellino solo per me, è lei che profumava di saponetta Camay, è lei che mi ha fatto vedere cos'è la dignità, è lei che mi dice ciao bella.

La zia Irene, che non c'è più. E' stato il mio faro emotivo, il mio modello di donna, di purezza intellettuale, di trasgressività. Mi piacevano i suoi morsi sulle braccia, il profumo della sua pelle che ritrovo in mia sorella, le sue sfuriate in olandese. Da lei ho imparato il valore delle diversità.

La zia Mari è la "casa" dove sono nata. E' la zia pacata, che osserva, che ti fa sentire la benvenuta. E' da lei che scappavo quando in casa il clima si faceva pesante. E' da lei che c'era la pastasciutta più buona, è lei che ci lasciava libere di frugare in soffitta, è da lei che le prozie e le vicine di casa passavano i pomeriggi lavorando a maglia e chiaccherando.

La zia Loredana, la mia zia giovane. E' da lei che leggevo di nascosto dalla mia mamma Intimità e Confidenze. E' da lei che ho continuato a sentirmi della famiglia dopo la separazione dei miei genitori. E' la zia che "nonostante tutto", ha continuato imperterrita a stare lì ferma come una roccia. E' la zia che a 60 anni ha ancora lo spirito e la volontà di una ragazza.

Grazie zie!

venerdì 15 febbraio 2008

Il mio lato contadino

Abito in campagna ho una decina di piante da frutta e un orto zen (nel senso della dimensione).

Qualche tempo fa parlando con Franco, un mio vicino di casa, sono venuta a conoscenza che il Comune di Montichiari organizza dei corsi teorico - pratici di Orto - Floro - Frutticoli gratuiti.

Franco è un veterano di questi corsi ed il suo entusiasmo ha contagiato il Borgo.
Così due volte alla settimana io, Liliana e Aldo prendiamo la macchina e andiamo al Centro Fiera di Montichiari dove in compagnia di oltre 300 persone studiamo le tecniche di coltivazione, di potatura, di pacciamatura, di impollinazione manuale, ecc...

Domani andremo nel frutteto di un'azienda agricola con l'agronomo Sig. Rigo che scrive sulla rivista Vita in Campagna, a potare gli alberi da frutto e ad innestare.

Ho comunque raggiunto già un risultato da questo corso, sigh! osservando sigh! i miei alberi da frutta sigh! ho scoperto sigh! che sono stati tutti potati per fare della buona legna, ma non per produrre la FRUTTA sigh!

giovedì 14 febbraio 2008

2 desideri

Primo desiderio: vorrei che le Aziende di elettrodomestici chiedessero a chi cucina regolarmente come dovrebbero essere i piani di cottura. Io ne ho uno a 5 fuochi, peccato che quando uso quello centrale con una padella grande, gli altri siano inutilizzabili!

Secondo desiderio: Vorrei i manuali d'istruzione di elettrodomestici, autovetture, apparecchi tecnologici COMPRENSIBILI. Ne faccio una questione di autostima.

La mia relazione con i libri

Leggere

Non riesco a saziarmi di libri.
E sì che ne posseggo un numero
probabilmente superiore al necessario;
ma succede anche coi libri come
con le altre cose: la fortuna nel cercarli
è sprone a una maggiore avidità
di possederne. Anzi coi libri si verifica
un fatto singolarissimo: l’oro, l’argento,
i gioielli, la ricca veste, il palazzo
di marmo, il bel podere, i dipinti,
il destriero dall’elegante bardatura,
e le altre cose del genere, recano con sé
un godimento inerte e superficiale;
i libri ci danno un diletto che va
in profondità, discorrono con noi,
ci consigliano e si legano a noi con una
sorta di famigliarità attiva e penetrante.

Da una lettera di Francesco Petrarca a Giovanni Anchiseo

Dalla rabbia all'azione

In questi giorni ho sentito tante amiche e amici indignate/i per la vicenda di Napoli.

Tutti concordi che dalla rabbia sia necessario passare all'azione.

Così io e Raffaella abbiamo pensato di organizzare per sabato 16 febbraio alle 15.30 al Circolino di Via Gramsci, 43, un incontro per riflettere assieme sui tentativi di mettere in discussione i diritti civili conquistati e sul come, sul dove, sul perchè sia necessario ricominciare a "Pensare" e ad "Agire".

Accoglienza

Grazie di cuore a tutti per l'accoglienza.

Eppur qualcosa si muove

Ho letto su Repubblica on line un articolo potente di Natalia Aspesi sulla vicenda di Napoli, suggerisco di leggerlo

mercoledì 13 febbraio 2008

Dalla rabbia qualcosa prende forma


ore 7.00 Generalmente, mi piace iniziare la giornata ascoltando il Gr di Radio Rai 1, ma questa mattina la
prima notizia che ho sentito è stata: Secondo Policlinico di Napoli, la polizia in seguito a una denuncia anonima interroga una donna appena uscita dalla sala parto
per appurare l'effettiva necessità di un interruzione di gravidanza del feto affetto da gravi alterazioni cromosomiche.

E' talmente l'incredulità per la notizia, il dolore che sento per la violenza che stanno facendo a questa donna che l'urlo di Munch a confronto è un sussurro.

E allora mi arrabbio con le istituzioni che si sono dimenticate il principio della legge 194, con quelli che in questo periodo vedono nell'aborto l'unico, vero, grande problema dell'Italia, con chi ha paura di schierarsi, con le Tv ed i giornali che fano pseudo informazione, con noi donne che facciamo sentire poco la nostra voce.

E allora decido: bando alle resistenze tecniche, estetiche, pregiudiziali, da oggi incomincio il blog.